Nailieland | Alla ricerca di Nemo

domenica, aprile 26, 2015

No vabbè gente, io devo andare in giro e pregare le persone di non dirmi più che ho delle belle unghie perché qui va a finire che mi cascano anche le dita D: La sfiga è che questa volta mi è partito un pezzo di unghia della mano sinistra, e ovviamente dell'indice, che già stava crescendo a rilento .-. ma che devo fare io? Andare in giro con le dita avvolte nella pellicola da imballaggio? Quindi ora, per l'ennesima volta, dovrò bloccarmi con le recensioni degli smalti perché devo aspettare che si allunghi almeno un po', perché mi rifiuto di accorciare le altre, non se ne parla proprio!
Cambiamo argomento, che è meglio... La Nailieland di oggi è ispirata al film d'animazione Alla ricerca di Nemo.

Alla ricerca di Nemo (Finding Nemo) è un film d'animazione della Pixar del 2003, vincitore del premio Oscar 2004 come miglior film d'animazione.

Marlin è un pesce pagliaccio che sta per diventare papà: sua moglie Coral ha deposto tante uova, e i due stanno aspettando che si schiudano, sulla Grande Barriera Corallina, nell'Oceano Pacifico. All'improvviso un barracuda affamato li attacca e divora Coral e le uova; Marlin tenta di fermarlo ma viene colpito e sviene nella sua anemone, mentre il barracuda, nel tentativo di uccidere anche lui (abituato alle punture dell'anemone) rimane ucciso a sua volta, mordendo l'anemone velenosa. Marlin, rimasto vedovo e disperato, scopre però che un solo uovo si è salvato; decide quindi di chiamare quell'unico figlio rimastogli Nemo, come era desiderio di sua moglie, e si promette di non fargli succedere mai assolutamente nulla.
Nemo nasce, cresce e nuota, e Marlin riversa su di lui tutte le premure possibili, terrorizzato che si possa far male e che gli possa capitare qualunque cosa anche di poco conto. Tra l'altro Nemo è nato con una pinna atrofica, e questo rende ancora più ansioso il padre. Il primo giorno di scuola di Nemo riempie il padre di grandi preoccupazioni poiché il maestro Ray, un'enorme aquila di mare, ha intenzione di portare Nemo i suoi compagni di classe a fare un salto nel blu ed esplorare l'oceano aperto. Arrabbiato per la sfuriata del troppo premuroso padre, Nemo, come gesto di ribellione, entra da solo in mare aperto per toccare con la pinna un motoscafo fermo in superficie, ma mentre sta tornando indietro viene catturato con un retino da un subacqueo, che poi sale sul motoscafo insieme ad un altro subacqueo e si allontana. Marlin, disperato, tenta l'inseguimento, ma il motoscafo è troppo veloce e le eliche creano un vortice di bolle che impedisce al pesce di avvicinarsi.
Mentre vaga alla ricerca del motoscafo che ha rapito suo figlio, Marlin incontra per caso Dory, un pesce chirurgo femmina che soffre di gravi perdite di memoria a breve termine. Lei dice di aver visto la barca e di seguirla per trovarla, ma dopo poco, non ricordandosi, gli urla di smettere di seguirla. Mentre i due stanno quindi per separarsi, vengono avvicinati da un enorme squalo bianco di nome Bruto: Marlin è quasi paralizzato dal terrore, mentre Dory è completamente ignara del pericolo e acconsente a seguire Bruto a una festa a cui lo squalo vuole invitarli, che in realtà è una riunione di un gruppo di autoaiuto di squali "buoni" che vogliono smettere di mangiare pesci. Il gruppo, composto da Bruto, Randa (uno squalo martello) e Fiocco (uno squalo mako) ha la sua sede di riunione nel relitto di un sottomarino circondato da centinaia di mine attive (che Dory scambia per palloncini). Mentre Marlin cerca, con poco successo, di raccontare una barzelletta per alleviare la situazione, vede la maschera appesa ad un siluro e commuove gli squali raccontando la tragica scomparsa di suo figlio Nemo. Dory cerca di aiutare Marlin a recuperare la maschera, ma si procura una lieve rinorragia con l'elastico: il sangue scatena Bruto, che dimentica la promessa e insegue Dory e Marlin per divorarli. I due si nascondono in un tubo di lancio, ma i violenti colpi di Bruto, che cerca di raggiungerli, fanno uscire un siluro, che va a finire proprio su una mina e provoca quindi l'esplosione di tutte le mine.
Intanto, Nemo si ritrova in uno strano ambiente che scopre essere un acquario del suo rapitore, il dentista australiano Philip Sherman. Nell'acquario fa amicizia con gli altri pesci abitanti, che gli rivelano quale sarà il suo destino: essere regalato a Darla, la terribile nipotina del dentista (per la quale Sherman si è spinto fino alla Grande Barriera Corallina, pescando Nemo credendo che si fosse smarrito), nota per riuscire ad annientare in breve tempo qualsiasi pesce che le capiti in mano. Il capo dei pesci dell'acquario è Branchia, un idolo moresco piuttosto anziano. Branchia è l'unico altro pesce assieme a Nemo a provenire dall'oceano invece che da un negozio, e da anni sogna la fuga (al punto da aver tentato di saltare nel water finendo invece sugli strumenti metallici del dentista ferendosi una pinna, ma non morendo, poiché fortunatamente non erano strumenti elettrici). Vedendo il piccolo Nemo, Branchia organizza un piano: Nemo dovrà provare ad entrare nella pompa del filtro dell'acqua (è l'unico abbastanza piccolo per passarci) e bloccare la valvola del flusso incastrando nelle pale un sassolino, in modo che l'acquario si sporchi riempiendosi di alghe in pochi giorni. In questo modo i pesci sperano di costringere il dentista a tirarli fuori dalla vasca per pulire l'acquario ed a metterli in sacchetti di plastica, con i quali avrebbero potuto rotolare giù dal davanzale fino in strada e tuffarsi in oceano.
Intanto nell'oceano Marlin e Dory si risvegliano sul relitto del sottomarino, caduto in bilico sopra un'enorme fossa oceanica. Mentre cerca di recuperare la maschera, questa cade nell'abisso e i due pesci la inseguono. Nel buio più profondo, i due vengono attratti da una bella luce, che però si muove: in realtà essa non è altro che l'esca di un feroce melanoceto degli abissi. In preda al panico, Marlin cerca di tenere a bada il pesce mentre Dory, grazie alla luce, riesce a leggere la scritta sulla maschera: «P. Sherman, 42 Wallaby Way, Sidney, NSW (Australia)».
Dopo un diverbio, e dopo aver chiesto indicazioni ad un branco di pesci argentati, i due pesci scoprono che per arrivare a Sydney bisogna imboccare la Corrente Orientale Australiana (la C.O.A.). Marlin si allontana subito entusiasta, ma i pesci trattengono Dory e l'avvertono che prima della corrente c'è un pericoloso crepaccio, e sottolineano che bisogna attraversarlo sul fondo e non in superficie. Marlin, ignaro del consiglio, si impunta a voler passare in superficie; i due avvistano immediatamente la corrente, ma poi, come avvertito implicitamente dai pesci, si ritrovano in mezzo a un gigantesco banco di meduse Chrysaora fuscescens. Marlin è in parte immune al veleno, perché vive dentro un anemone ed è abituato alle punture, ma Dory no, e rimane intrappolata nel banco: Marlin riesce a tirarla fuori, ma le punture avute sono troppe, e i due pesci perdono conoscenza e svengono.
Si risvegliano poi sul dorso di un branco di tartarughe carette, che, dopo averli salvati ed aver mangiato le meduse, sta viaggiando con loro dentro la C.O.A.. Qui Marlin conosce un esempio di padre completamente diverso da lui, poiché Scorza, la tartaruga che lo sta portando con cui ha fatto amicizia, ha un figlio molto spericolato (di nome Guizzo) su cui però non interviene affatto, affermando che deve fare le sue esperienze e cavarsela in solitaria. Marlin così riflette sulla sua apprensione per Nemo. Usciti dalla corrente, i due si ritrovano in una zona di mare desolata vicino Sidney, dove cercano indicazioni e vedono in lontananza quella che si rivela essere una balenottera azzurra; Dory afferma di saper parlare il "balenese", ma i versi che emette non sembrano avere un effetto positivo, perché la balena si avvicina e li aspira nella sua enorme bocca insieme a un banco di krill. Anziché inghiottirli, però, la balena li trasporta al porto di Sidney per poi espellerli dallo sfiatatoio, dimostrando di aver capito le strampalate indicazioni di Dory.
Qui Marlin incontra il pellicano Amilcare, amico dei pesci dell'acquario, che porta i due fino allo studio del dentista mettendoli nel suo grande becco riempito d'acqua. Il piano dei pesci è stato messo in atto con successo, ma alla fine non ha funzionato, perché il dentista non ha pulito personalmente la vasca ma vi ha installato l'Acquaskoon 2003, un filtro elettronico a raggi ottici che analizza continuamente l'acqua per tenere costantemente pulito l'acquario; quando Dory e Marlin arrivano, il dentista sta regalando Nemo alla nipotina, che come ultima speranza si finge morto nella speranza di essere buttato nel water e di poter così raggiungere il mare. Marlin, però, crede che il figlio sia veramente morto, e dopo essersi fatto ritrasportare al porto, in preda alla disperazione, abbandona Dory nonostante le sue suppliche.
Intanto però, grazie a un intervento dei pesci nell'acquario, Nemo atterra Darla, gettandole in faccia l'acqua sporca delle bocche dei pazienti, e finisce catapultato nel piccolo lavandino del dentista, dove attraverso le fogne raggiunge il mare: qui incontra Dory che sta vagando senza meta, completamente disorientata e smemorata, e si offre di aiutarla. Dory sulle prime non lo riconosce, ma improvvisamente tutto le torna alla memoria sentendo il nome del pesciolino e conduce Nemo da suo padre, che, dopo aver liberato Dory ed altri pesci da una rete di pescatori, finalmente lo riabbraccia: i tre tornano a casa insieme, profondamente cambiati dall'avventura che hanno vissuto. Marlin non è più un padre così apprensivo (e riesce anche a trovare la tranquillità per raccontare ai suoi amici la barzelletta che non era riuscito a raccontare all'inizio), Nemo ha imparato ad avere fiducia in sé stesso, Dory ha ritrovato i suoi amici squali e fa progressi contro i suoi buchi di memoria, andando a visitare fuori dall'anemone Nemo e Marlin. Arrivano a trovarli anche Scorza, con Guizzo e la sua famiglia, la quale si trasferisce lì.
Subito dopo la fine del film viene fatto vedere cosa succede ai pesci dell'acquario in cui era stato imprigionato Nemo: anche il nuovo filtro acquistato dal dentista si rompe (nonostante avesse garanzia illimitata), e stavolta egli è costretto a pulire personalmente l'acquario, tirando fuori i pesci e mettendoli nei sacchetti di plastica. Essi ne approfittano e mettono in atto il piano di Branchia, rotolando fino al mare. Ma una volta tuffatisi, si rendono conto che non potranno più uscire dai sacchetti di plastica, e si capisce quanto il piano di Branchia non fosse così perfetto come lui l'aveva definito.
Alla ricerca di Nemo è un altro di quei film che mi capita di vedere giusto se capita in tv ma non mi ha mai appassionato per davvero, per quanto la storia sia comunque molto carina. Tutto ciò mi fa sentire emozionalmente insensibile ahahah 
Per questa volta niente versione chibi dei personaggi o tentativi di disegnarli, perché ci ho provato, come è giusto che sia, ma è venuto fuori uno schifo dietro l'altro, quindi mi son detta che era il caso di escogitare un'alternativa, ed eccola qui. Insomma si capisce comunque che si parla di Nemo, no?
Quello sul pollice è una vergogna... La mia idea iniziale era quella di ricreare uno scenario da barriera corallina, ma come si può vedere sono ben lontana da ciò che volevo fare. Ci ho piazzato su due pezzi di corallo, sue alghette e qualche povero pesce storto, giusto per dare l'idea che si tratti dell'oceano. 
Sull'indice ho miseramente tentato di ricreare il carapace di Scorza, ma è uscito peggio di quanto immaginassi. Fra l'altro sembra che sotto non abbia messo alcuno smalto, invece ho steso una base caffellatte di Kiko, che non si vede manco un po'. Io vorrei tanto capire perché ho una tale avversione verso le linee dritte...
Sul medio abbiamo i colori dei pesci pagliaccio, quindi può essere sia Nemo che Marlin. Non chiedetemi cosa sia successo alla seconda riga... ha preso una direzione tutta sua ahahah In questo caso ho addirittura usato uno striping brush, convinta del fatto che le linee sarebbero venute sottili e ben delineate; beh, potete vedere da voi che così non è stato.
Sull'anulare c'è il mio personaggio preferito, Dory, e fra tutte è l'unghia che mi piace di più. Il perché sia il mio personaggio preferito credo sia abbastanza chiaro, insomma è rimbambita tanto quanto me ahahah mi ci rispecchio molto, anche se lei è così perché soffre di amnesia, mentre nel mio caso si tratta solo di vecchiaia.
Per il mignolo non avevo proprio nessuna idea, così ho deciso di concentrarmi anche sui personaggi dell'acquario, e la scelta è ricaduta su Branchia, il loro leader, e non perché non mi ricordassi minimamente degli altri eh... Sono stata abbastanza convincente?

Alla prossima :)


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2 commenti

  1. Nail art diversa dalle altre ma non mi dispiace affatto ;) anche a me lascia un attimo indifferente, alla ricerca di Nemo... forse proprio per il topic :O

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