Finalmente patentata!

lunedì, dicembre 10, 2012

Pensavo davvero che non sarei riuscita a scrivere questo post, non sono esattamente la persona più ottimista del mondo ahahah, ma finalmente posso dire che anche questo scoglio è passato: ho preso la patente!
La mia avventura non è andata esattamente liscia come l'olio, e più di una volta ho pensato di mollare perché ero convinta di non potercela fare, e altrettante volte mi sono chiesta chi me l'aveva fatto fare a iscrivermi.
So che, di solito, i ragazzi aspettano i diciotto anni per prendere la patente, ma a me non è mai piaciuto seguire la massa, e non ci ho pensato nemmeno per un momento in quel periodo, nonostante mia madre continuasse a insistere. Un po' per paura, un po' perché non mi andava di farlo da sola, e così ho lasciato perdere, e anche i miei si erano messi l'anima in pace. 
Quest'anno, invece, la mia migliore amica mi ha chiesto se mi andava di frequentare insieme a lei, nonostante l'avessimo detto già un centinaio di volte, ma finivamo sempre col rimandare, così verso marzo abbiamo cominciato a far tutto. La cosa che mi preoccupava di più era la foto ahahah ma non mi posso lamentare, insomma poteva venire più cagosa, quella che ho è abbastanza decente.
Alla visita oculistica ci stavo per fare una figuraccia. Prima di farmi leggere il cartellone con le lettere, per stabilire i miei decimi, col dottore stavamo compilando un foglio, e lì accanto c'era un altro foglio con delle chiazze tutte colorate, ed io mi son messa a fissarlo per studiare i colori ahahah giuro, credevo che fosse quello il test, invece consisteva nel leggere i numeri che in realtà si trovavano tra quei colori, il tutto per stabilire se uno è daltonico o meno. Ammetto che io i numeri non li avevo nemmeno notati, e quando mi ha chiesto quale c'era all'inizio ho risposto 2 o 5, non ricordo, quando in realtà era 8. Fortuna che mi son corretta subito ahahah dicendogli che stavo scherzando, ci mancava solo che credesse che ero davvero daltonica.
Passata la visita, il lunedì successivo abbiamo cominciato con le lezioni; l'istruttore è molto simpatico e non ti fa pesare l'ora, anzi passava e nemmeno me ne accorgevo, e poi ci faceva sempre ridere un sacco. 
Il mercoledì c'erano le prove d'esame ma per quella volta le avevamo saltate, anche perché, probabilmente, avremmo fatto 40 errori su 40 domande.
Il libro era di una noia mortale, anche se ci sono un sacco di immagini son pur sempre più di 250 pagine, quindi dopo poco perdevo del tutto la concentrazione e lasciavo perdere. Al che avevo deciso di leggere 25 pagine al giorno, fino a quando non l'ho imparato a memoria ahahah. 
La mia amica, poi, ha smesso di venire per via del lavoro, così ho continuato la mia avventura da sola. 
Dopo un mese di frequentazione, stupidamente, ero andata dall'istruttore e gli avevo hiesto se mi poteva iscrivere all'esame di teoria; ero davvero convinta che le cose andassero in questo modo, invece mi aveva risposto che sarebbe poi stato lui a mettermi in lista, ma dovevo essere preparata, perché era inutile che facessi l'esame se facevo 12 errori, rischiavo solo di andar lì e sentirmi dire che non ero idonea.
La cosa si è protratta fino al 28 di giugno.
La mattina dell'esame ci siamo ritrovati tutti di fronte all'autoscuola, troppo presto per i miei gusti, e con me erano venute anche mia madre e mia sorella, perché non si sarebbe svolto nella mia città, e a me non andava di stare in macchina con gli altri, ero già ansiosa di mio e volevo evitare ulteriore stress. Teoricamente sarebbero dovute restare lì per darmi sostegno morale, invece quelle due se n'erano andate a fare shopping, mentre io lì morivo di paura.
Arrivati lì ci siamo ritrovati con i ragazzi delle altre autoscuole che avrebbero fatto l'esame quello stesso giorno. Noi siamo stati così "fortunati" da essere l'ultimo gruppo; quindi siamo stati costretti a star fuori sotto il sole fin dalle 9, con una sola panchina, fra l'altro mezza scassata, e con l'ansia a mille.
Continuavamo ad allontanarci dagli altri perché li sentivamo ripassare ahahah.
Verso le undici ci hanno chiamato dentro uno alla volta, e abbiamo preso posto. No comment sui computer, funzionava bene uno schermo su dieci, e dovevi star lì a pigiare un sacco di volte per far accettare la risposta, col rischio che ne saltasse alcune, se non stavi ben attento.
Una volta che siamo entrati tutti, la tizia ha cominciato a spiegarci come si sarebbero svolti gli esami, e che le schermate non sarebbero partite tutte insieme. Il mio è stato uno degli ultimi, e mi era preso un colpo perché credevo di aver beccato l'unico computer sfigato. 
Fra l'altro fuori c'erano degli schermi, e chi si trovava nell'altra stanza poteva vedere cosa stavamo facendo dentro; quindi se uno si voleva grattare una chiappa l'avrebbero visto tutti.
Le domande non erano difficilissime, e per fortuna mi è capitato uno degli incroci che avevo imparato a memoria. Su alcune ci sono stata un pochino di più perché mi erano venuti i vuoti di memoria ahahah e alla fine, rivedendole oggi, erano stupidissime, ma quando sei lì le cose sono ben diverse, cadi proprio in un bicchiere d'acqua.
Dopo aver ricontrollato tutte le risposte (e per fortuna che l'ho fatto, perché ne aveva saltato una), ho chiuso la schermata e me ne stavo andando, e la tizia mi ha richiamato dicendo che dovevo chiudere anche l'altra schermata, perché c'erano ancora i miei dati. Io e le mie solite figure. Comunque, appena sono uscita dalla stanza, sono subito corsa a controllare le risposte di cui non ero sicura.
Poi è iniziata l'agonia, dovevamo aspettare che tutti avessero finito e che il computer della tizia conteggiasse gli errori.
Quando ha cominciato a chiamarci, io ho intrecciato anche le dita dei piedi, perché sentivo un sacco di non idoneo; dire che me la stavo facendo sotto è poco ahahah. Per fortuna dopo il mio nome ho sentito "idonea", e quando sono uscita fuori mi sono messa a saltellare come una povera demente ahahah, dovevo scaricare l'adrenalina.
Il giorno dopo ho controllato la mia scheda sul portale dell'automobilista, e così ho scoperto che avevo fatto un solo errore, questo: In vicinanza o in corrispondenza degli incroci non è consentito il sorpasso. Io ho messo vero, invece era falso, ma alla fine chissene, era andata meglio del previsto.
Ho aspettato qualche giorno e sono andata a prendere il foglio rosa, ma non ho cominciato subito le guide, anche perché ad agosto l'autoscuola chiudeva e non mi sarebbe servito a niente fare le guide per un solo mese, e poi in città c'erano troppi turisti, volevo evitare una strage.
Ho comunque cominciato a far pratica con la macchina dei miei genitori, ma fuori città, anche perché senza la P non potevo circolare, c'era il rischio di beccarsi una multa.
Vi risparmio la descrizione delle scene pietose... comunque non ho mai sudato così tanto in tutta la mia vita.
Anzi, a dir la verità, la prima guida l'ho fatta con mio cognato, e per poco non ho messo sotto due cani, ma la colpa sarebbe stata loro, perché son sbucati fuori all'improvviso, e i miei riflessi non erano esattamente al massimo.
Mi sono arrabbiata un sacco di volte, soprattutto con mia madre ahahah perché mi rimproverava sempre sugli errori che facevo, dicendomi come invece avrei dovuto fare, ed io le dicevo che era facile parlare così, avendo trent'anni di patente alle spalle. Più di una volta mi è capitato di scendere scazzata dalla macchina e di far poi guidare lei per tornare a casa, perdevo facilmente la pazienza.
Quando poi ho cominciato le guide con l'istruttore pensavo che sarebbe stata una passeggiata, anche perché avevo un mese di guide alle spalle, quindi la manualità c'era, avevo addirittura smesso di confondere i pedali e di guardare le marce quando le cambiavo. Ero una povera illusa... praticamente sembrava che non avessi mai toccato una macchina in tutta la mia vita, il passaggio dalla Grande Punto alla Micra si è sentito tutto, facevo schifo con tutto: i pedali, le marce, il volante, ero seriamente impedita ahahah, mi ci è voluto un po' per prenderci la mano, ma continuavo a fare errori stupidissimi, e non parliamo dei parcheggi e degli spunti, meglio stendere un velo pietoso.
A ottobre il mio istruttore decide di farmi fare l'esame, avevo alle spalle più di venti guide (continuavo ad essere impedita, questo va sottolineato), e credeva fossi pronta. La sfiga vuole che avesse cominciato a farmi male il dente del giudizio e, il pomeriggio di quello stesso giorno, avevo appuntamento dal dentista per andare a toglierlo. Quindi, tra dolore e strizza, avevo passato la notte in bianco, e sono andata a scuola guida in condizioni pessime, per di più ho avuto la brillante idea di dire che sarei andata per prima. A parte il fatto che la tipa è arrivata con ben un'ora e mezza di ritardo, e dopo ha pensato anche di fumarsi pure una sigaretta, in tutta tranquillità.
Comunque, son salita in macchina, ho sistemato tutto ed ho messo in moto, al che la tizia mi ha chiesto, acida come uno yogurt scaduto, dov'è che stavo andando; a me nessuno aveva detto che avrei dovuto aspettare, e mentalmente l'avevo mandata a cagare.
Mi ha poi detto dove sarei dovuta andare, ed ho preso una strada diversa da quella che facevo di solito, perché al mattino è sempre super trafficata; credevo davvero di aver fatto una genialata, e invece... Dopo aver svoltato ad un semaforo, mi ha indicato la macchina accanto alla quale devo accostarmi per fare il parcheggio. Ero nel panico più totale! Sono entrata una prima volta ed ho toccato il marciapiede, la seconda volta idem, alla terza sono finalmente riuscita a farlo giusto, e quella, invece di star zitta, mi fa che mi ero già giocata metà esame, quindi mi sono agitata ancora di più e, mentre stavo per uscire, mi sono dimenticata di rimettere la prima. Mai l'avessi fatto, sembrava quasi che avessi messo sotto una scolaresca, una cesta di cuccioli e tutti gli anziani di una casa di riposo; m'ha cazziata dicendo che se ci fosse stata una macchina dietro l'avrei di sicuro toccata, ma era una cazzata colossale perché, nel momento in cui la macchina è tornata indietro, ho subito frenato, quindi aveva percorso al massimo qualche centimetro. Niente, mi ha fatto accostare subito a destra, esame andato. 
Ci son stata davvero malissimo, non tanto per me perché non me ne fregava niente, ma per i miei genitori, perché sarebbero stati costretti a pagare le nuove guide, ed era proprio ciò che non volevo.
Comunque, per un mese non ho potuto far niente, ma ovviamente non sono stata con le mani in mano, ho usato la macchina dei miei genitori, mia madre faceva guidare sempre me, e mi sono "allenata" nei parcheggi e, ad oggi, dico che mi è servito un sacco.
Finito quel mese ho ricominciato con l'istruttore e per la seconda volta ho dovuto riprendere la mano con la Micra, perché sentivo di nuovo la differenza con quella dei miei. 
Continuavo sempre a fare i soliti errori, al che mi sono davvero incavolata perché non era possibile che fossi tanto impedita, soprattutto dopo tutte quelle guide, così ho scoperto qual'era il mio problema: l'eccessiva agitazione. Guidare guidavo bene, ma se sbagliavo qualcosina entravo subito nel panico e finivo col sbagliare tutto il reto, e non volevo rischiare di far andare in malora anche il secondo esame, perché se fosse andato male sarei stata costretta a rifare anche la teoria. Sono andata in farmacia ed ho trovato la soluzione: la valeriana.
Prendevo una pasticca un'ora prima di andare a guidare, ed è avvenuto il miracolo, mi uscivano i parcheggi al primo colpo, facevo tutto alla perfezione e avevo addirittura smesso di sudare ahahah. 
Mi sono un po' demoralizzata quando, alla penultima guida, ho fatto alcuni errori, ma alla fine la valeriana non aveva fatto effetto, e pensavo che fosse stato tutto inutile, così ho passato quattro giorni a patire le pene dell'inferno per colpa del bruciore di stomaco, dovuto alla tensione.
E arriviamo a ieri notte. Non ho chiuso occhio, nonostante le due camomille ho passato la nottata in bianco, e lo stesso ha fatto mia madre, agitata quanto me. Sono riuscita a prendere sonno verso le cinque, e alle sei suonava la sveglia, perché dovevo trovarmi all'autoscuola alle 8.30, ma mia madre mi ha comunque lasciato dormire un'ora in più.
Mangiare è stato un supplizio e la stanchezza ha cominciato a farsi sentire, tanto che ho dovuto bere anche il caffè pur di riuscire a tenere gli occhi aperti.
Questa volta non ci ho pensato proprio ad andare per prima, anche perché avevo bisogno che la valeriana non facesse effetto, ne ho preso due pastiglie per essere sicura di calmarmi ahahah ma continuavano a tremarmi le gambe, o meglio quella sinistra, un po' per il freddo e un po' (tanto) per la paura. 
Ho anche chiesto a mia madre di restare con me, per sostegno morale.
Sono andata al terzo turno, con la stessa ragazza con cui avevo fatto il primo esame, bocciata anche lei perché aveva bruciato uno stop.
Per fortuna l'ingeniere, questa volta, era un tizio tranquillo, ci ha messo a nostro agio fin da subito, e in macchina ho anche smesso di tremare. Io sono andata per seconda, per scaramanzia ahahah.
Praticamente ci ha fatto fare lo stesso percorso, solo che il mio è stato un pochino più lungo perché dovevamo aspettare che tornasse l'altro istruttore.
Dopo aver sistemato sedile, specchietto e cintura, ho fatto un bel respiro. Insomma o la va o la spacca. Sono partita, e il primo tratto di strada l'ho fatto in seconda ahahah volevo essere certa che le gambe fossero ben stabili.
Quando stavo svoltando in una strada ho fatto attraversare delle vecchiette ed ho visto che ce n'erano anche altre due, già scese sulle strisce, quindi son rimasta ferma, al che uno dietro di me ha cominciato a suonare, mi sono spaventata e si è spenta la macchina. A me è venuto spontaneo dire che anche se suonava io da lì non mi sarei mossa, e l'ingeniere ha detto che ho fatto bene e che se voleva suonare di lasciarlo fare.
Mi ha fatto poi accostare per il parcheggio; per ricordarmi di cambiare e mettere la prima e la retromarcia, sulla mano mi son scritta 1R ahahah ma, per fortuna, questa volta non mi è servito. La ragazza che era con me ha detto che ho fatto un parcheggio perfetto, e permettetemi di gongolare, perché dopo tre mesi era anche ora che imparassi a farli. 
Però l'ingeniere mi ha detto che stavo parlando troppo ahahah colpa della tensione, dovevo esternarla in qualche modo. Mi sono toccati anche quattro spunti, l'ultimo dei quali quando stavo tornando all'auto scuola, ero talmente felice che mi si è spenta la macchina ahahah e il tipo mi ha detto "Stavo per dirle brava" LOL, va be' l'importante era sapere che finalmente avevo questa benedetta patente. Stavo addirittura scendendo dalla macchina senza prenderla ahahah e il mio istruttore mi ha chiesto se stavo già scappando, poi ha aggiunto che si vedeva che mia madre era più agitata di me, perché mi ha aspettato fuori e lei era già entrata in panico perché era passata mezz'ora e non ci aveva ancora visto arrivare ahahah. Sono scesa dalla macchina, saltellando in stile Heidi, e sono corsa ad abbracciarla.
C'è comunque da dire che quella di farsi bocciare è una tradizione di famiglia, mia sorella era stata bocciata al primo esame di teoria ed io a quello di pratica, spero solo che i nostri figli non prendano esempio da noi!
Per festeggiare sabato andrò ad ubriacarmi con mio cognato ahahah ma si esce a piedi! Ed ora tutti che mi dicono che c'è un nuovo pericolo in strada, tsk, ne riparleremo quando avrete bisogno di un passaggio u-u
(Sono pronta per il prossimo capitolo di Fast & Furious)

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